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Come curare le 5 ferite dell'Anima

Secondo Lise Bourbeau, autrice del bestseller “Le 5 ferite dell'anima”, rifiuto, abbandono, tradimento, ingiustizia e umiliazione sono quei dolori emotivi che ci impediscono di essere noi stessi e di vivere pienamente la nostra vita. Ecco alcuni consigli per imparare a riconoscerle e superarle.


Rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento e ingiustizia: ecco le 5 ferite dell'Anima. Cinque "dolori originari" che ci impediscono di vivere serenamente il nostro rapporto al mondo e alle cose.


Imparare a riconoscerle è importantissimo e fa parte di quel più vasto viaggio di scoperte interiori che chiamiamo risveglio spirituale. Quando iniziamo a conoscere tali ferite diventiamo in grado di guarirle. Questo ci rende più liberi e autentici, preziosi come tanti piccoli kintsukuroi.


In questo modo, saremo in grado di ritrovare pienamente il nostro potere personale, le nostre energie mentali e fisiche, riducendo inutili ansie, paure e sensi di colpa.


Specialista dello sviluppo personale, la scrittrice canadese Lise Bourbeau ci svela nel suo libro alcuni pratici strumenti per "incontrare" queste nostre ferite interiori e imparare a guarirle.


1.  Accetta il tuo Ego


Scrive l'autrice:

“Il primo passo è accettare che l'Ego esiste ed è attivamente presente nelle nostre vite. E' questo che influenza i nostri comportamenti e la nostra percezione della Realtà."

Tutte le ferite dell'anima sono legate all'Ego. Questo riflette un'interpretazione personalissima dei fatti e non si basa mai su una verità oggettiva e sempre verificabile. L'Ego è fatto di energia mentale, si nutre di tutto ciò che abbiamo imparato fin dall'infanzia. E' il risultato delle nostre esperienze passate.


Ad esempio, se l'Ego considera una situazione pericolosa (perché è così che l'abbiamo in passato ) questa continuerà a rimanere tale ai nostri occhi anche nel tempo presente, e senza validi motivi.


“Le nostre convinzioni diventano una verità assoluta per l’Ego. Quando proviamo paura ed emozioni negative, che non sono altro che una manifestazione dell'Ego, la nostra energia mentale si esaurisce. L’Ego è l’insieme di quelle convinzioni che ci impediscono di essere noi stesso: la paura di non essere amati, di non essere riconosciuti, di sbagliare...”, spiega l’esperta.

2.  Impara a riconoscere l'azione dell'Ego


Per guarire dalle ferite dell'anima, è importante imparare a identificare tutte quelle situazioni in cui l’Ego prende il sopravvento. Per prima cosa, è necessario osservarsi e farsi le domande giuste. Ad esempio:


► L'Ego si esprime generalmente usando esagerazioni e superlativi. Impariamo a identificare frasi del tipo: “Sei sempre impegnato al lavoro, anche a casa non ci sei mai quando ho bisogno di te” oppure “non capisci mai niente, devo sempre ripetere” …


► L'Ego utilizza l'imperativo o la forma condizionaleAd esempio: “Devo smetterla di essere così golosa", "devo smettere di fumare” oppure “Come vorrei poter rispondere con il suo stesso tono”...


► L'Ego si identifica con l'Avere (beni, denaro, talento) e con il Fare ("sono medico", "sono dirigente d'azienda", "sono la moglie del Dottor X"...


► L'Ego cerca sempre complimenti e riconoscimentiOsserviamo quella vocina nella nostra testa che dice frasi del tipo: “Racconta a tutti ciò che hai fatto di buono oggi senza che nessuno te lo chieda”, “Svela il prezzo di ciò che compri, specie quando è particolarmente costoso”, “Offriti di pagare al ristorante quando non te lo puoi permettere”..


► L'Ego non sa ascoltare, salta alle conclusioni, parla al posto degli altri o interrompe. Si giustifica e si difende perché ritiene che la colpa è sempre di qualcun altro. Riconosci frasi e false credenze del tipo: "Non posso più fidarmi degli uomini. Ho avuto tre compagni e tutti mi hanno tradita. È a causa loro che mi ritrovo sola" oppure "Se avessi avuto dei genitori che si prendessero più cura di me, non avrei tutti questi problemi oggi..."


► L'Ego non vive nel tempo presente, ma si sofferma sul passato e si preoccupa del futuro. Ad esempio, quando ci dice: "Se non l'avessi fatto, allora..."


 

Vivi nel passato, nel presente

o nel futuro?

 

► L’Ego si manifesta nel senso di colpa. Pensa a tutte quelle convinzioni del tipo: “non dovevo mangiare quella seconda fetta di torta”, “non dovevo dirlo”...


► L'Ego vive nel costante paragone tra sé e gli altri. Ad esempio: "Perché non sono socievole e sorridente come mia sorella?"


► L'Ego si rivela attraverso il disagio fisico.


"Quando il corpo soffre di rigidità, di indurimento delle articolazioni, delle arterie, di stitichezza... è l'Ego che vuole avere ragione" sottolinea Lise Bourbeau.
"In poche parole, quando c'è disagio, quando mi sento in colpa, quando ho un pensiero negativo e accusatorio… sono preda dell’azione dell’Ego. Quando siamo arrabbiati con qualcuno, quando vogliamo cambiare questa persona, in realtà siamo noi che vogliamo cambiare. Gli altri ci mostrano ciò che non accettiamo di noi stessi. In questi casi, l'ego ci dice "Io non sono così", aggiunge l’autrice. 

 

3.  Diventa responsabile


Una volta che impariamo a identificare la voce dell'Ego e capiamo che i nostri comportamenti sono spesso dettati dalla sua azione, possiamo finalmente diventare responsabili della nostra vita, smettendo di attribuire agli altri la colpa di ciò che ci accade.


Per andare oltre, prova a chiederti: Come mi sento in questa situazione? Di cosa ho paura? Chi sto giudicando (o accusando) in questo momento?


Allora, sii gentile con te stesso. Ad esempio, quando commetti un errore verso qualcuno, invece di sentirti in colpa, prenditi il ​​tempo per accettare le conseguenze delle tue azioni o parole e riconciliati con l'Altro utilizzando la tecnica dello specchio, in altre parole mettendoti nei suoi panni.

 

4.  Chiedi aiuto a chi ti è accanto


Chi ci è vicino può aiutarci a individuare i momenti in cui l'Ego prende il sopravvento senza che ce ne rendiamo conto: attraverso frasi ed espressioni, ad esempio, o anche tramite il linguaggio del corpo.


Scegli qualcuno che ti conosce bene e che sia in grado di dirti la verità. Chiedigli di farti notare quando usi espressioni come: “Io lo so, lo sapevo...”, “Sono sicuro, ero sicuro che te l'avevo detto…” Prova a chiedere a chi ti circonda di raccontarti cosa emani fisicamente ogni volta che ti trovi in determinate situazioni: cosa dice il tuo sguardo? Cosa significano i tuoi gesti?


Alcune persone si chiudono a riccio quando si sentono a disagio, altre fingono di stare bene evitando però di guardarci negli occhi. Osserva il modo in cui parli e ti esprimi: spesso è proprio quando usiamo un linguaggio passivo-aggressivo, o sarcastico, che siamo sotto l'influenza dell'Ego!

 

​​​​​È quindi possibile guarire completamente le ferite dell'anima? Secondo Lisa Bourbeau si tratta di un lavoro costante, una ricerca che può durare tutta la vita.


 "L'Ego sarà sempre presente, e così anche le sue ferite. Vivremo sempre situazioni di rifiuto, umiliazione, abbandono...", spiega l'autrice.

Non potendole eliminare completamente, possiamo tuttavia imparare a convivere con queste, affinché abbiano sempre meno impatto sulla nostra vita e sui nostri rapporti interpersonali. Ecco alcuni pratici consigli:


► Impara reagire a una situazione con meno impulsività.

► Accetta i tuoi errori e quelli degli altri.

► Persevera ogni giorno nell’auto-osservazione per vedere i benefici a lungo termine.

► Prenditi il ​​tempo per essere grato.

 


 


 

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