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Dentro lo Splendor Solis: il Cavaliere sulla doppia fontana

Riccamente decorato, lo Splendor Solis è un trattato d'alchimia di estrema bellezza, noto in tutto il mondo per le sue ventidue illustrazioni a colori. In questo articolo scopri i dettagli e le preziose miniature della terza immagine, conosciuta come il Cavaliere sulla doppia fontana (Le Chevalier sur la double fontaine)


Dettagli e significati dell'immagine

In questa immagine vediamo un soldato, forse un cavaliere, che si tiene in piedi su una fontana a due bacini. Ogni piede poggia su un bacino. È armato di scimitarra, oppure di una sciabola con lama ricurva, e sembra proteggere questa fontana da ogni aggressione esterna.


Osserva bene la corazza sul suo petto: il Cavaliere misterioso porta i colori dell'Opera alchemica: nero (o blu scuro), bianco, citrino (giallo) e rosso.



Il suo elmo è sormontato da sette stelle: due sono dorate, tre d'argento e altre due metalliche. Sette è un numero magico: sette sono i pianeti, i giorni della settimana “biblica”, sette i metalli, gli arcangeli, ecc.


Sette è anche il numero di quell'unico Arcano maggiore che ci parla di un altro "cavaliere trionfante", il Carro.



Sofferiamoci adesso sui dettagli di questa "doppia fontana" : entrambi i bacini sono alimentati da due statue di bambini che orinano. Nel bacino di sinistra il liquido è dorato, in quello di destra il liquido è invece argentato.


Le due fontante sono unite da un piccolo canale, ma i due liquidi non sembrano mescolarsi completamente. Solo il liquido sulla destra scorre, attraverso un canaletto, all'estrema sinistra dell'intera fontana, andando cosi ad alimentare anche il lago sottostante.


Al contrario, il bacino che contiene il liquido d'argento non si rovescia, il che fa pensare che disponga di un circuito interno chiuso.


Tutto porta a credere che questa doppia fontana funzioni quindi a due sistemi: un circuito aperto e un circuito chiuso. Proprio come esistono un macrocosmo e un microcosmo. Se dovessimo interpretare l'immagine dal punto di vista psicologico, potremmo facilmente paragonare questi due circuiti alle dinamiche dell'estroversione e dell'introversione.


Ma espansione e ritrazione sono, più in generale, le "dimensioni" intrinseche ad ogni cosa vivente. Ne parla Gurdjeff nella sua legge dell'ottava, quando individua due forme vibrazionali, una di tipo ascendente e una di tipo discendente, intervallate dai cosiddetti "shock addizionali". Ne parlano anche i Cabalisti quando introducono il concetto paradossale di Tzimtzum, ovvero l'idea che Dio sia contemporaneamente trascendente e immanente. In espansione e in ritrazione.


Il termine è specialmente usato negli insegnamenti della Cabala lurianica per spiegare la rispettiva dottrina di Dio che iniziò il processo della Creazione "contraendo" la sua Luce infinita per permettere che si producesse uno "spazio concettuale" dove reami finiti e apparentemente indipendenti potessero esistere.


La forza divina, come una doppia fontana.


 

Ma osserviamo meglio dettagli di questa illustrazione. Nella mano sinistra, questo misterioso Cavaliere tiene uno scudo sul quale è scritto:


"Ex Duabus Aqui Unam facite, qui queritis sole(m) et luna(m) facere et date bibere inimico vro, et videbitis cum mortuum.
Dei(n)de de aqua terra facite, et lapide(m) multiplicastis"

Ovvero: "Fate una (sola) acqua a partire da due, voi che cercate di lavorare con il Sole e con la Luna, e date da bere al nemico, e vedrete con gli occhi dei morti (oppure: “e vedrete quando sarà morto"). In seguito, fate la terra con l'acqua, e moltiplicherete le pietre".


Dal punto di vista psicologico, e per tornare alle due dinamiche d’introversione e estroversione, "riunire le due fonti" (Fate una (sola) acqua a partire da due) significa lavorare alla congiunzione degli opposti, quello che Jung chiama il Mysterium conjonctionis.


Jung dedicò a questo vasto argomento buona parte delle sue ricerche, specie negli ultimi anni della sua vita. La sua immensa opera, il Mysterium coniunctionis è una foresta di segni e simboli in cui è facile smarrirsi; eppure su queste riflessioni poggia tutta la base storica della psicologia moderna.


Secondo Giuseppe M. Vadalà, studioso dell’opera junghiana,


la trasformazione dell’individuo che avviene attraverso la congiunzione degli opposti, il suo essere originata da un fattore esterno all’Io, è l’unione dell’uomo e della donna. Maschile e Femminile.

Perché, afferma Vadalà, il mistero della psiche, e del processo alchemico del “solve et coagula”, può dunque essere riformulato come il mistero della vita: perché l’uomo si separa dalla coniunctio dei genitori (e dell’inconscio che genera la coscienza: solve) per cercare una nuova coniunctio (coagula)?


Scrive Vadalà:


«Chi avesse ireniche (o ironiche) idee sul pensiero di Jung, dovrebbe riflettere sul fatto che su temi biologicamente di un certo rilievo, come quelli del dimorfismo nella specie umana e dell’accoppiamento nella riproduzione sessuata, Jung (che pure si è dato la pena di definire gli archetipi di Animus, di Anima, e di ), alla fine della sua vita, nella sua opera summa, associa al suddetto tema della congiunzione l’appellativo di “mistero”.


Come dire, a chi ha orecchie, che anche per quanto riguarda gli archetipi elementari e fondamentali, quando si prova ad entrare nel reale che è il loro, non è tanto chiaro come e perché possa avvenire questa unione dei sessi, immagine dell’unione degli opposti: come e perché, di conseguenza, possa avvenire una individuazione. È forse chiarito, fra gli analisti, il mistero di questa unione?».


Diversi secoli prima, lo Splendor Solis assumeva già lo stesso atteggiamento problematico e interrogativo, atteggiamento che corrisponde alle conclusioni di Jung:


«Se siamo convinti di possedere una verità definitiva sulle cose metafisiche [come su quelle psicologiche o su quelle fisiche], significa assai semplicemente che alcune immagini archetipiche hanno preso possesso della nostra capacità di pensare e sentire».


 

Alla luce di queste riflessioni, possiamo adesso provare ad osservare questa illustrazione da un angolo completamente diverso: cosa sta facendo esattamente questo Cavaliere?


Nei bacini della doppia fontana, le "acque mercuriali" traboccano. Sono le statue dei due bambini che fanno pipi' ad aggravare la situazione, aggiungendo "urina" all'acqua della fontana. Allora, la presenza di un Cavaliere esperto, di un guerriero capace di discernimento, non solo è giustificata ma è anche necessaria, perché l'Infante che orina mette disordine, genera il caos nella perfetta configurazione delle sette stelle.


Analizziamo i simboli rappresentati in questa immagine: da una parte, c’è l'atto di orinare che, da sempre, è intrinsecamente legato all’espressione dell’individuo (da un punto di vista psicologico "mingere è esprimere sé stessi").


Dall'altra parte, abbiamo la classica rappresentazione del bambino, immagine per antonomasia di purezza e innocenza. Si tratta della condizione privilegiata di chi non ha ancora raggiunto la pubertà: gli Alchimisti la chiamano la "non corruzione" dell'essere.


Quindi qui abbiamo l’espressione (l'atto di orinare) di una forza pura e non corrotta (il Bambino interiore); in altre parole, siamo dinnanzi all'azione caotica e primigenia dell'inconscio.


È l’inconscio che crea il caos nelle acque mercuriali della Ragione. L’Alchimista si trasforma in quel Cavaliere che veglia a … separare (per poi riunire) le acque! Detto altrimenti, e parafrasando Jung, bisogna


Rendere cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai Destino.

 

Le illustrazioni miniate che decorano lo Splendor Solis sono ventidue, proprio come ventidue sono gli Arcani Maggiori dei Tarocchi. Esistono ponti simbolici e concettuali tra i due "sistemi"? Prova a comparare i significati del Cavaliere sulla doppia fontana, con l'Arcano III, L'Imperatrice. Cosa osservi?




Guardami il sangue fecondo, questo sangue che gira come si deve, che mi risale tutto sulle gote belle. Guardami la luce dell’Amore, la luce che tengo stretta tra le gambe.


Sono l’appuntamento della vita, con me ti siederai sull’estate eterna


 

Scopri le 22 illustrazioni dello Splendor Solis



Le Sette Parabole

Immagine 5: Minatori che scavano la collina

Immagine 6: Filosofi sotto l'albero.

Immagine 7: Il Re che annega

Immagine 8: Resurrezione della palude.

Immagine 9. Ermafrodito con uovo.

Immagine 10. Tagliare la testa del Re.

Immagine 11. Bollire il corpo nel recipiente.


Le Sette Fiaschette

Immagine 12: Saturno - Drago e bambino.

Immagine 13: Giove - I tre uccelli.

Immagine 14: Marte - L'uccello a tre teste

Immagine 15: Sole - Il Drago a tre teste

Immagine 16: Venere - Coda di pavone

Immagine 17: Mercury - La Regina Bianca

Immagine 18: Luna - Il Re Rosso


Immagine 19: Il Sole nero

Immagine 20: Bambini che giocano

Immagine 21: Donne che lavano i vestiti

Immagine 22: Il Sole che sorge sulla città


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